Costosi moralismi pentastellati

Forse oggi, forse domani, la camera voterà la fiducia alla legge di stabilità. “Tagliare i costi della politica!” è questo il monito che ormai da troppo tempo si sente in giro. Poi, che i costi della politica rappresentino un infinitesimo di un intero sistema economico che è marcio per colpa della cattiva imprenditoria, sembra essere un concetto assai relativo.

Tutti sappiamo che la politica in Italia costa troppo. Ma non è quello il reale problema. I costi della politica sono la conseguenza del sistema economico che non vuole politici capaci. La prova sta nella composizione del parlamento e dei pariti:

  • Partito Democratico: la tessera n. 1 è di De Benedetti che fa politica in funzione della sua attività imprenditoriale.
  • Forza Italia: un altro imprenditore che f ai suoi interessi.
  • M5S: un ex attore trombato dai politici di cui sopra che ha solo voglia di fare caciare e far parlare di sè. Di fatto anche lui è un imprenditore, visto che tutto quello che pubblica è ben condito da annunci pubblicitari.

C’è qualcosa di male? No, se fai il tuo lavoro (ovvero fai politica). , se crei un apparato funzionale al tuo lavoro, ma che di base dovrebbe servire ad altro.

Succede così che, giusto per far caciare, Liberoquotidiano.it (testata vicina a Forza Italia) pubblica un articolo dal titolo La Serracchiani a Ballarò a scrocco sull’aereo di Stato. Articolo subito ripreso e riproposto da un magazine online vicino alle idee di Grillo e di proprietà della Casaleggio Associati: Il Movimento 5 Stelle smaschera la Serracchiani. L’unica differenza fra i due articoli è che ognuno cerca di dare il merito della notizia alla propria parte politica, per il resto dicono la stessa stronzata.

La Serracchiani è stata invitata al programma Rai Ballarò (televisione pubblica, soldi pubblici). Nello stesso giorno, qualche ora prima del programma (che va in onda in diretta da Roma), era prevista una riunione con il presidente del Consiglio in Friuli.

Si consideri che se si viene invitati ad un programma (ma a qualsiasi generica trasferta lavorativa o assimilabile) i costi di viaggio di solito li paga chi invita. Nel nostro caso la Rai, un azienda pubblica che paga i fornitori con soldi pubblici. Ciò vuol dire che la Serracchiani a Ballarò ci poteva costare due biglietti aerei di andata e ritorno.

A questo punto succede la cosa più normale del mondo: dato che Letta rientrerà a Roma in un orario compatibile con la partecipazione della Serracchiani a Ballarò le dice “Ma dai, ti do io uno strappo a Roma che c’ho il volo di Stato pronto“. Chi lo paga il volo? Sempre noi, esattamente come avremmo pagato il volo di andata del biglietto di linea che grazie al passaggio di Letta la Rai non ha dovuto comprare. Non credo che la presenza della Serracchiani sul volo di Stato di Letta abbia fatto lievitare i costi più di tanto.

Quello che ha fatto la Serracchiani è stato un risparmio per lo Stato.

Sia chiaro, questo non vuol dire che io voto PD, che sono renziano, lettiano (ma si può dire?) o men che meno che sia contro qualcuno o qualcosa a priori. Io sono semplicemente una mente pensate. E quando il pensiero porta ad un mero calcolo matematico, secondo me c’è poco da dire.

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