Vado a magna’ a cioccolata!

Mi sento una pezza peggio di prima. Non ho febbre… Temperatura a 37°, forse un tantino meno. Però mi fa male la gola, la testa e le ossa.
Domani mattina faccio ritorno in Contea. In pieno Eurochocolate scendo con l’obiettivo prioritario di strafogarmi di questo:

Quanto è buona la cioccolata modicana. E quanti ricordi… Dovete sapere che i miei nonni vivevano proprio sopra la Bonajuto: pasticceria che per molti anni è stata l’unica a produrre quel tipo di cioccolata.
Il mio caro nonnino tutte le domeniche dava ai nipoti 2.000 Lire. Da buon goloso, non appena tornavo a casa, investivo subito le prima 750 Lire in una tavoletta di cioccolato modicano aromatizzato alla cannella!
Riuscivo a mangiarla tutta da li a casa mia (non più di 250 metri), concludendo con soddisfazione una domenica in famiglia .

Oggi, quello che una volta era un bar poco frequentato, è diventata una pasticceria di gran classe. Il prezzo della cioccolata, oltre a subire l’inevitabile effetto inflazionistico, sconta anche una domanda enorme. Non bastano più 750 Lire… Se non ricordo male una tavoletta dovrebbe attestarsi a poco più di due euro.

Evito come la peste qualsiasi altro tipo di cioccolata: al peperoncino, al carrubbo… Qualsiasi cosa scovano la mettono là dentro!
E saranno pure buone, non so… Ma la cioccolata tradizionale è alla vaniglia e alla cannella. E mica tutte però! Considero l’unico vero storico produttore Bonajuto. Lui la fa da sempre, gli altri la fanno da quando lui ha fatto esplodere il fenomeno oltre Modica.

Non è che voglio denigrare gli altri… Son pur buone quelle prodotte dai non Bonajuto. Ma mi scuseranno i miei compaesani se per una volta, raccontando una storia a cui sono molto legato, rischio di fare un po’ di marketing.

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