Quando ci fai sapere che hai intenzione di aprire un network di blog che parla di X, non star lì a menarmela con le solite storielle della condivisione, del sapere globale, della notizia che arriva dal basso. Io faccio lo sviluppatore web ed ho studiato tanto marketing, quindi riesco ad avere una visione di insieme e soprattutto ho una certa facilità a tradurre le tua frasi da venditore di fumo.
Hai capito che con l’advertising on line si guadagna. Ma sai che per farlo fruttare devi avere accessi freschi, che preludono a contenuti nuovi più che giornalmente. Hai anche notato che nei risultati dei motori di ricerca, inviando una query su un fatto di cronaca, vicino ai mega testatoni giornalistici esce spesso un $mettiNomeQualunque’s blog.
Vuoi evitare di registrare una testata giornalistica. Sono costi reali e figurati in termini di organizzazione. Ma può darsi anche che la registrazioen sia un problema relativo. Magari vuoi solamente evitare gli aggravi istituzionali. D’altra parte non hai ancora i mezzi per pagare un giornalista (o magari non vuoi), che essendo un professionista della notizia pretenderà (giustamente) un compenso equipollente.
Ti rivolgi ad un blogger perchè ti garantisce spam a costo zero. Promuoverà la nuova collaborazione nel suo blog e cercherà di far circolare la notizia. Ma anche perchè puoi pagarlo in percentuale sugli introiti pubblicitari, assicurandoti anche un controllo redazionale che un giornalista vero difficilmente accetterebbe.
Hai messo tutte queste informazioni insieme, hai notato che qualcuno c’ha già pensato prima di te e le cose gli sono andate anche bene.
Quindi quello che vuoi fare è:
- Implementare con un nome nuovo un’idea vecchia.
- Risparmiare sul personale rivolgendoti ad un blogger piuttosto che ad un professionista.
- Ottenere un ROI che vada oltre il 50%.
- Disinvestire velocemente qualora le cose non dovessero andare secondo i piani.
Sappi che in tutto questo io non ci vedo niente di male, ma chiamare le cose con il proprio nome è il primo passo per rendermi interessato.
PS: i blog network di successo in Italia esistono e sono tutti stati attivati da altri blogger, che non solo conoscono il sistema, ma ne fanno parte e se ne sentono elemento naturale. La differenza è sostanziale.
ho lavorato in un'agenzia di marketing e comunicazione per 10 anni, e posso fare solo un'osservazione a quello che dici. le agenzie di marketing non hanno, mediamente, la preparazione e le competenze per aver chiari gli obiettivi così come tu li descrivi. ovvio, ci sono le eccezioni. è evidente che stai parlando di un'agenzia in particolare, e quindi chi lo sa. ma spesso certe scelte si fanno più perché sono di moda che per motivi così dettagliati.
ma per il resto quoto tutto
Ciao Giuliana.
In realtà non parlo di nessuno in particolare. Ma di una cosa abbastanza diffusa.
Per carità, lavoro ed ho lavorato (come freelance) con agenzie molto preparate e ben strutturate. Che del marketing riescono a cogliere l'aspetto tecnico giusto.
Però c'è anche tanto (forse troppo) lavoro di comunicazione fatto alla sanfasò.
Quando tu dici che mediamente le agenzie che si occupano di marketing e comunicazione non riescono a fare un certo tipo di ragionamenti, mi stai dicendo che chi si vende come esperto di marketing non sa poi stilere un piano di marketing.
Dal mio punto di vista questa è una grave anomalia. Cha nasce dal fatto che la comunicazione è solo una branca dell'attività di marketing. E questo non sempre è chiaro.
Grazie per il commento 🙂
Spassoso e concreto. Quoto tutto.
Grazie.
😉
Ho una attivita' di e-commerce che consiglio mi da per usare il marketing che mi aiuti a vendere,ho fatto tante cattive esperienze.
info@ilprimitivo.it