Momenti impagabili

Catania è bella perchè è una città senza segreti. Non è raro infatti che certe sere d’estate, quando la calura ha il sopravvento, riuscire ad ascoltare i cazzi dell’intero vicinato. Gran parte del quale al posto delle corde vocali sembra avere un’amplificatore da 1000 watt.

Mentre lavoro, soffrendo di fronte ai 50 gradi generati dal glorioso monitor CRT che ho di fronte, vengo a sapere che probabilmente si è otturato il cesso al terzo piano del palazzo di fronte, perchè dopo vari infruttuosi sciacquoni si è sentito un grido: "Maaaaaaaa! Ka nun kala kiù nenti!". Traduco per i non siculi: "Mamma! Qui non scende più niente!"

Passata l’emergenza stronzo galleggiante, al quinto piano dello stesso palazzo scopro quanto è difficile l’adolescenza. Quanti errori possono compiersi per amore di un ragazzino, e soprattutto quanto riesce ad incazzarsi un padre che becca la figlia sedicenne a cupolare.

Quel padre che alle candide spiegazioni della figlia risponde un serioso: "Ta stari muta! Caputu?!?! MUTAAAAAA!!! – (Devi stare zitta! Capito?!?! ZITTA!)". Intervallando le amorevoli parole di un padre leggermente preoccupato, con pugni sul tavolo al ritmo di obladì obladà.

Infire ringrazio l’anonimo abitante dell’attico, che nell’unico secondo di vento di tutta la serata ci rende partecipi delle sue sudorazioni esclamando "Aaaaahhhhhhhh, finammenti un pocu i frischu. Aaaaaaaahhhhhhh, ora si ca mi sbintulianu i cugghiuna! – (Aaaaahhhhh, finalmente un po’ di fresco. Aaaaaahhhhhhhh, ora si che mi si rinfrescano le balle)".

A questo punto, subito dopo un tizio che per farsi dare l’accendino dal proprio amico di fatto ha chiesto ad un intero quartiere da accendere, non mi resta che prendere il fido iPod e andare a letto.

Non sarà il massimo della tranquillità Catania, ma vi assicuro che almeno è divertente 🙂