SimplyMEPIS (ri)passa da Ubuntu a Debian

Leggevo su OSNews che MEPIS ha da poco deciso di basare il suo core code nuovamente su Debian.
Qui magari serve un piccolo preambolo. MEPIS è un ottimo desktop, il cui core business è abbastanza orientato ad una clientela professionale. Con l’uscita di Ubuntu 6.06 The Dapper Drake, gli sviluppatori decisero di basare il proprio core code sulla release LTS di Ubuntu.

Adesso si decide di tornare indietro, ed il motivo è abbastanza semplice. Se è vero che le versioni LTS di Ubuntu garantiscono 18 mesi di supporto, è vero anche che tale supporto è garantito in funzione di security fix.

In sostanza MEPIS accusa Canonical di non aggiornare adeguatamente le versioni con supporto a lungo termine, dando invece tutte le attenzioni alle versioni semestrali pure. E non si vuole nemmeno agganciare lo sviluppo del desktop MEPIS ad una distro (come ad esempio la Feisty) basata per lo più su pacchetti sperimentali.

Seppur amo il mio cerbiatto gioioso e non posso non affermare che non mi ha mai dato problemi di stabilità, la logica degli sviluppatori MEPIS è ineccepibile.

Il modello di sviluppo di Debian, spesso criticato per la lentezza e la pesantezza, ha comunque garantito sempre stable release solidissime.

Cosa non altrettanto vera per Ubuntu. Ancora ricordo il traumatico passaggio dalla Dapper alla Edgy. E sinceramente se la cosa può andare bene agli smanettoni che masochisticamente sperano che qualcosa vada male per poter rimediare con magheggi informatici improbabili, lo stesso non può dirsi per chi ha necessità di software stabili per lavoro, studio o altro.

La soluzione per gli utenti Ubuntu che non vogliono problemi c’è: aggiornare solo da LTS ad LTS. Ogni 18 mesi. Ma perchè far pagare la mancanza delle novità a chi ha necessità di un sistema per forza stabile?

Quello che mi chiedo è: il modello di sviluppo di Ubuntu è veramente vincente? Sfornare una nuova distro ogni sei mesi al momento è stata l’arma per portare molti utenti da altre distro. La facilità d’uso ha poi portato altri utilizzatori da Windows verso il pinguino.

Ma una volta passato l’effetto novità, avrà ancora senso gestire la crescita della distro con modalità frenetiche?

Le frenesia che sta attorno agli sviluppatori oggi ha fatto perdere quello che sarebbe potuto diventare un importante progetto pilota per l’ingresso della distro in ambiente business desktop.

Per carità, la scelta di MEPIS non pregiudica niente, ma IMHO dovrebbe invitare a riflettere su modi e luoghi di gestione delle cose.

Perchè non garantire delle LTS annuali? Perchè non eliminare le iper innovative release semestrali che spesso hanno portato più problemi che altro? Recenti sono i problemi di compatibilità della Feisty con i mouse PS2. Giusto per fare un esempio.

Mi sto rendendo pian pianino conto che uso sempre meno features della mia distro. Con l’uso e le esigenze sempre più definite, e con il meno tempo che ho, riesco a smanettare sempre di meno.

Capisco che il desktop 3D non è fondamentale, ma comincio a sentire la mancanza di un buon supporto ALSA, finalmente capace di gestire in multitasking (vero) tutte le applicazioni.

Mi piacerebbe che da qui a poco Ubuntu capisse che a lungo termine potrebbe rivelarsi controproducente forzare il tasso di innovazione, a scapito di funzionalità basilari implementate senza troppa cura e poi dimenticate in nome delle finestre gommose.

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